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IMOLA: CITTÀ A MISURA D'UOMO
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Della Nave, Alessandro

Decoratore, (Budrio 1732/36 - 1821)

Alessandro_della_Nave.jpg

Alessandro Della Nave, nacque a Budrio (Bologna) intorno agli anni 1732-36. Si trasferì, probabilmente molto giovane, a Imola. L'11 aprile 1790 fu proposto come accademico d'onore presso l'Accademia Clementina di Bologna da Vincenzo Mazzi e Petronio Fancelli con la qualifica di "pittore quadrista" imolese (Atti dell'Accademia Clementina). Nell'ultimo decennio del Settecento e nuovamente nel 1803 chiese al comune di Imola l'uso di un locale per tenervi un'accademia di pittura che fu frequentata da numerosi giovani. Il Della Nave morì a Imola (Bologna) il 9 novembre 1821. Queste scarse notizie documentarie possono essere integrate solo con le poche opere sicuramente databili. Va precisato, però, che buona parte dei lavori del pittore, soprattutto quadrature e paesaggi, fu condotta in collaboiazione con Antonio Villa: i due artisti costituivano, infetti, la coppia di decoratori di fiducia dell'architetto Cosimo Morelli.

Nel 1776-77 affrescò il refettorio della chiesa della Osservanza, ove realizzò la "boschereccia, il pulpito e li postergali" mentre successivamente (1783) lavorò per opere non precisate. Nel 1777 era terminato il palazzo Anguissola a Piacenza, costruito dal Morelli; ivi il Della Nave realizzò con il Villa la decorazione dello scalone, ornato da stucchi, e del salone. Architetture dipinte, colonne, gradini, archi e balaustre dilatano all'infinito lo spazio del salone. aprendolo verso l'esterno con i finti paesaggi, e dividendone la cubatura in due parti; al secondo piano finestre simulate si alternano ad archi aperti sul cielo contro i quali si profilano sculture classiche. Il Della Nave unisce qui l'illusionismo di tipo bibienesco con il gusto martinelliano delle "stanze paese".
Oltre che come quadraturista e paesaggista Dalla Nave lavorò anche come decoratore teatrale, ma di tale attività restano solamente notizie documentarie. Nella pittura delle scene ebbe certo largo peso l'uso di impianti architettonici, di cui era anche esempio la decorazione della facciata di casa Ricci ad Imola, oggi non più visibile. Numerose opere eseguite in luoghi pubblici sono ricordate dalle fonti (molte sono andate distrutte).

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